venerdì 12 giugno 2009

I requisiti del museo virtuale

La recente nascita del Museo Virtuale Iracheno mi spinge ad approfondire il concetto di museo virtuale di cui ho già parlato nell’articolo precedente.

Principalmente trovo opportuno far chiarezza su quello che è considerato museo virtuale e, per questo, riporterò i punti individuati da M. Forte e M. Franzoni nel “Il museo virtuale: comunicazione e metafore”.

I requisiti che dovrebbe possedere un museo per essere definito virtuale sono:

  • multimedialità-interattività: il museo deve offrire al visitatore mezzi che permettono un approccio più approfondito degli oggetti in esposizione e attraverso i quali egli può operare delle scelte personali su come arrivare alla conoscenza;
  • multidisciplinarietà: i suoi contenuti devono nascere dalla collaborazione tra esperti di discipline diverse, per offrire ai visitatori un prodotto completo e accurato;
  • multisensorialità: deve coinvolgere il pubblico attraverso la vista, l’udito e il tatto, affinché la visita si trasformi in un esperienza anche emozionale e quindi resta più impressa al visitatore;
  • multitemporalità: deve testimoniare i cambiamenti di struttura e di collezioni del museo;
  • connettività: ovvero capacità di collegare più persone tra loro ma anche avere la capacità di creare associazioni ipertestuali tra pagine diverse facili e intuitive;
  • dinamicità: il sito museale deve essere continuamente aggiornato;
  • contestualizzazione dei dati: attraverso i collegamenti ipertestuali, è possibile costruire intorno ad ogni dato il quadro generale da cui è stato estratto o da cui ha avuto origine;
  • deterritorializzazione: l’informazione museale non appartiene ad alcun territorio se non alla Rete e al contesto;
  • polisemicità: il museo può comunicare anche attraverso altri mezzi diversi dalla parola scritta: immagini, suoni, luci, colori, ecc.;
  • accessibilità a dati invisibili;
  • meta-alfabetizzazione: grazie all’uso di più linguaggi e alle metafore che con essi si possono creare è possibile la navigazione attraverso informazioni complesse;
  • cognitività: il museo virtuale è uno spazio cognitivo in quanto struttura-sistema e quindi si incrementa di significati in ragione del contesto che ricompone, cioè dalla somma di informazioni e associazioni che accorpa;
  • interscambio con altri ambienti, reali e virtuali: il collegamento con altri luoghi dove si svolgono attività d’interesse può essere per il museo un buon modo per rendere più attiva l’attività educativa;
  • narratività: il museo virtuale deve mostrare e rendere leggibili non solo opere, reperti od oggetti, ma anche eventi o episodi dinamici.

Naturalmente è difficile trovare tutti questi punti in quello che può essere definito un museo virtuale, anche perché il sito potrebbe risultare difficoltoso e poco piacevole da visitare (si pensi al tempo di attesa per caricare un sito). Ritengo che il nuovo sito del museo nazionale dell'Iraq a Bagdad, sia un ottimo esempio per capire quello che si intende con il termine di museo virtuale. L’idea di costituire il museo virtuale in questo caso è nata dall’importanza delle opere che in esso sono conservate e esposte e dalla difficile situazione politica del Paese infatti, il museo può essere visitato solo da iracheni. Così su iniziativa del Ministero degli Affari Esteri è stato ideato e realizzato questo spettacolare progetto consultabile da tutti su www.virtualmuseumiraq.cnr.it. Questo è da definirsi credo il risultato forse più pubblicizzato e sicuramente il più recente realizzatosi ma, la tecnologia e le risorse multimediali hanno permesso di realizzare altrettanti importanti e interessanti risultati nell’ambito museale già da anni.

Vi invito a visitare il sito http://sfu.museum/time/, credo che sia il mio museo virtuale preferito, ritenuto nel 2008 da archimuse il miglior sito web innovativo relativo ai musei, io credo che sicuramente si tratta di un sito web innovativo ma che ha un altrettanta importanza nell’ambito dell’educazione e dell’intrattenimento (caratteristiche più comunemente definite con il termine edutainment), requisiti fondamentali per un museo che ormai si ritrova a concorrere con altre attività appartenenti al tempo libero.

Se mi fermassi a solo queste due realtà si avrebbe un idea sbagliata di quello che si può definire museo virtuale per questo trovo opportuno segnalarvi e invitarvi a visitare un’altro sito in cui le risorse multimediali hanno dato un valido contributo.

Il mio suggerimento è il museo di Brooklyn (www.brooklynmuseum.org), vincitore del Museums and the web 2009, Best of the Web Awards, l’idea innovativa introdotta dal museo è basata su un sistema di tag sulle opere in esso esposte. Con un servizio dal nome Tag! You’re it! pubblicizzato da un video molto simpatico www.brooklynmuseum.org/opencollection/tag_game/start.php ha posto sottoforma di gioco un’interazione interessantissima con gli utenti i quali possono fornire loro stessi dei suggerimenti di tag relativi ad una determinata opera. Un altro servizio alquanto innovativo che ho potuto riscontrare nel sito è basato sul mobile. Il museo di Brooklyn propone un audio tour direttamente accessibile da un telefono cellulare chiamato PocketMuseum servizio completamente gratuito accessibile semplicemente digitando un numero di telefono e inserendo poi il numero che corrisponde all’oggetto che vogliamo ascoltare.

Per altri esempi di musei virtuali vi invito a visitare il sito www.archimuse.com, per scoprire altri ottimi risultati ottenuti dall’incontro tra arte e tecnologia.